venerdì 10 luglio 2009
domenica 5 luglio 2009
mercoledì 1 luglio 2009
domenica 28 giugno 2009
Chi non avrebbe voluto costruire la casa sulla cascata???
lunedì 15 giugno 2009
Augmented Reality
La realtà aumentata è una particolare estensione della realtà virtuale. Consiste nel sovrapporre alla realtà percepita dal soggetto una realtà virtuale generata dal computer. La percezione del mondo dell’utilizzatore viene “aumentata” da oggetti virtuali che forniscono informazioni supplementari sull’ambiente reale.
venerdì 29 maggio 2009
giovedì 14 maggio 2009
3dtre
lunedì 27 aprile 2009
EISENMAN DIGITALE
Luca Galofaro, Eisenman Digitale uno studio dell’era elettronica, Testo & Immagine, Torino, 1999.
Architettura critica
E. considera gli edifici lezioni di architettura che devono insegnare ad essere trasgressivi per rendere diverso lo spazio. Lettura e commento si fondono in un unico atto creativo che si oppone alle regole prestabilite distaccando l’architettura dalla sfera dell’utile o del significante.
Nasce così una architettura critica basata sulla convinzione che la forma influisca sulla realtà sociale legandosi al significato attraverso il simbolo.
L’architettura è quindi divisa in due interpretazioni contrastanti:
infrastruttura tecnologica: puro esercizio tecnico,
forma come veicolo di significato.
Eisenman (E.) e Piranesi (P.)
E. trova in P. un punto di partenza per lo sviluppo della sua visione post-critica dell’architettura.
P. con la prospettiva e E. con il computer cercano uno strumento per rappresentare il gusto per le sovrapposizioni, il frantumarsi della linea in segmenti, il montaggio di più punti di vista, la scomposizione della forma.
Il colore rafforza i contrasti, l’uso di diagrammi e progettazione CAD lascia che le forme entrino dentro altre forme rendendo coinvolgente lo spazio e liberando la partecipazione emotiva.
Per lo stesso scopo P. usa la prospettiva.
Singoli elementi che si ripetono all’infinito costringono l’osservatore a ricostruire virtualmente il suo percorso e la sua posizione. Lo spazio diventa coinvolgente.
La prospettiva, come il computer, non è solo uno strumento ma un sistema di lettura: nelle Carceri, è difficile trovare un sistema di archi che proceda all’infinito, in E. la fluidità è interrotta da volumi che tagliano i percorsi, lo spazio diventa una scoperta continua. Grazie al computer E. lavora sullo spazio che prima è modellato dall’esterno e solo dopo è sezionato e “lavorato” all’interno.
Mentre P. crea il movimento attraverso un elemento statico, E. sfrutta un sistema dinamico.
P. guarda e deforma forme classiche mentre E. fonde forme moderne modificate in base a diagrammi generati dal movimento di cristalli liquidi, onde celebrali ecc.
Come lavora Eisenman
Lo studio è un open space nel quale si lavora tutti insieme, come un’aula universitaria. Fondamentale è il controllo dello spazio 3D, la progettazione si basa sulla ricerca che sviluppa un percorso attraverso varie strade praticabili: le informazioni generano spazi possibili.
Elaborando prima varie informazioni in testi, figure e progetti si rappresenta ciò che già esiste per poi studiare infinite combinazioni creative attraverso varie tipologie di rappresentazione: plastici, studiati dall’esterno ma anche dall’interno; modelli diagrammatici sovrapposti ai tradizionali anche attraverso geometrie non euclidee; modelli informatici che dialogano con tutti gli altri.
Il progetto evolve dal continuo discorso fra uomo e macchina in base ad una strategia che lega tema da progettare, luogo e tradizioni locali; da queste tracce nasce la forma 3D che si fonde con i modelli precedenti destabilizzando lo spazio cartesiano (senza forma) e creando spazi vuoti (in between) fra gli edifici ma anche fra tutti i progetti possibili che E. deforma e manipola.
Per Architettura elettronica si intende, quindi, la progettazione attraverso tecniche elettroniche, che non si limitano alla sfera rappresentativa ma liberano anche la fase creativa muovendo e deformando lo spazio ancora prima di crearlo.
Il computer elabora ed accelera il pensiero le idee diventano informazioni che interagiscono con altre discipline: matematica, fisica, biologia.
Di particolare interesse è il modo in cui E. in maniera totalmente digitale gestisce la nascita e lo sviluppo dell’idea che viene manipolata e modellata come se fosse già reale grazie alle tecniche elettroniche.
E. sviluppa il concetto di edificio senza asse, non rappresentabile in modo tradizionale senza netta distinzione fra figura, piano, edificio.
Progetti
BFL Building
Il progetto fonde un mandala e un diagramma di movimento dei cristalli liquidi, al centro si crea uno spazio stratificato non-vuoto che connette i vari sistemi dell’edificio.
Aronoff Center
Attraverso la rotazione dei diagrammi funzionali dell’intera figura all’interno del sito, si genera un edificio costituito da una serie di scatole sovrapposte non edificabili e non rappresentabili attraverso l’architettura tradizionale.
Virtual House
Generata dall’interpolazione di una serie di cubi legati da connessioni funzionali, il progetto si materializza in maniera totalmente virtuale.
Staten Island
Attraverso la torsione di una massa E. crea una sovrapposizione di strati che spezzano l’asse centrale in vari segmenti deformati attraverso la dinamica dei flussi.
giovedì 23 aprile 2009
ENERGIA CHE CREA ENERGIA
UNA CRISI PER EVOLVERE
“La modernità è quella che fa della crisi un valore, crea una morale contraddittoria, suscita un’estetica di rottura.”
“Un terremoto, è un'improvvisa vibrazione del terreno prodotta da una brusca liberazione di energia,
tale energia si propaga in tutte le direzioni sotto forma di onde.”
Il terreno che vibra, sprigiona energia, è incontrollabile nessuno può prevederlo e costringe le persone
ad esprimersi per ricostruire.
Energia che crea energia.
Terremoto come crisi, terremoto come qualcosa che porta con sé un cambiamento inevitabile;
costringe a vedere le cose in maniera diversa, costringe a guardare la vita e la casa sotto un altro punto di vista.
Il terremoto crea spazi, ridisegna le città in pianta, in alzato, in prospettiva; costruisce nuovi percorsi,
fa nascere un nuovo modo di guardare la città, di viverla. Nasce inevitabilmente una nuova estetica.
Quello che prima era progettato in maniera tradizionale potrebbe essere riprogettato in maniera digitale.
Il terremoto sprigiona energia creativa che non riguarda solo la zona colpita ma si propaga come un'onda.
L'azione della terra spinge l'uomo a una reazione.
martedì 14 aprile 2009
mercoledì 8 aprile 2009
domenica 29 marzo 2009
Il computer
Nel 900 nasce l’IBM
Nel periodo della guerra nascono i primi calcolatori
Il linguaggio binario si accoppia con l’elettricità basati sulla tecnologia della valvola
Arriva la valvola transistor
Nel 1962 la nascita del chip
Nascita dell’APPLE 1 circuito integrato appoggiato a un televisore
La rivoluzione nella rivoluzione arriva il mouse.
La via dei Simboli
“…la sua architettura forma e conforma l'ambiente come la cattedrale gotica che intesseva attività e formava con le sue diverse strutture la piazza principale, quella adiacente del mercato, gli edifici, le zone per le manifestazioni e gli eventi.…”
Nel medioevo l’edificio-simbolo per eccellenza è la cattedrale gotica che con il suo sviluppo verticale trasforma una città in collettività;secoli dopo con l’avvento dell’architettura modernista, il concetto di simbolo acquista un’accezione negativa legandosi ad esperienze dittatoriali e viene quindi abbandonato.
Negli anni ‘60 Utzon con il suo progetto per l’Opera House scardina questo rapporto donando nuova dignità all’edificio-simbolo, che torna ad essere catalizzatore, accentratore, segno di riconoscimento; più tardi Gehry costruisce il Guggenheim di Bilbao, che immediatamente aggrega ed identifica una collettività.
Il cerchio si chiude: l’edificio torna ad avere una forte connotazione simbolica che offre due differenti livelli di lettura: uno rappresentato dalla funzione, un altro legato alla forma che trasmette significati al pubblico che lo vive.
Nei regimi dittatoriali, il simbolo genera un monumentalismo imposto dall’alto, non vissuto; nelle architetture contemporanee (così come nelle cattedrali medievali) l’edificio torna a rappresentare un fatto civico in quanto voluto ed utilizzato dalla collettività.
“Questo è un tempo in cui gente più numerosa si mescola assieme, per aiutarsi reciprocamente e far funzionare le cose".
L’architetto (e quindi Gehry) sembra considerarsi parte di quella “gente” e con il suo talento crea qualcosa che si trasforma in simbolo perché “mescola la gente”, la fa stare bene.
Perché torna il Simbolo?? Torna perché se ne ha bisogno e Gerhy capisce questo. È tornato il simbolo perché necessario.
sabato 28 marzo 2009
mercoledì 18 luglio 2007
martedì 17 luglio 2007
domenica 8 luglio 2007
sabato 7 luglio 2007
Navigando nel web...
Anton Breman ha immaginato la possibilità di un sistema alberghiero estremamente flessibile. I clienti avrebbero la possibilità di posizionare il loro hotel mobile dove più desiderano: si tratterebbe infatti di una struttura velocemente costruibile e capace di adattarsi a diverse situazioni climatiche.
Un'installazione di luce e suono che reagisce alla presenza di corpi circostanti, dialogando con aree verdi e parchi urbani. Da uno "stelo" centrale parte una struttura di fibre elettroluminescenti mentre una videocamera su un'asta cattura ciò che si agita attorno. I movimenti sono tradotti in sinfonie e disegni di luce.
SOFT CAR
http://www.terreform.org/
Un'automobile sicura, confortevole e soprattutto morbida. Potrà essere "ricoperta" da diversi materiali leggeri, per esempio la gomma high-tech delle scarpe da corsa. Servirà così meno energia per muoverla e sarà meno pericolosa in caso di incidente.
venerdì 6 luglio 2007
ALLA CONQUISTA DEL CENTRO
L'ho cercata tanto, aspettata, sudata e alla fine ce l'ha fatta è venuta da me....
L'idea per la tavola di gruppo. Mentre leggevo il blog di elisa mi ha travolta..... per questo elisa deve far parte del gruppo già formato da me e tiziana.
IL CENTRO, l'atrio ci accomuna...
ALLA CONQUISTA DEL CENTRO
domenica 1 luglio 2007
lunedì 4 giugno 2007
domenica 3 giugno 2007
venerdì 25 maggio 2007
Work in Progress
Questo progetto sarà caratterizzato da tre padiglioni permanenti che ospiteranno: servizi, aule, spazi studio.
Al centro un'ampia zona cantiere nella quale toccare, studiare, costruire.
Si fonderanno insieme l'ordine e la fruibilità degli spazi permanenti e la creatività e la possibilità di sperimentare della zona cantiere.